LA TRUFFA DEI VACCINI
L’affermazione: “due dosi del vaccino COVID-19 mRNA BNT162b2 possono impedire al 95% degli adulti dai 16 anni in poi di sviluppare la malattia COVID-19 (//https://www.aifa.gov.it/domande-e-risposte-su-vaccini-covid-19, Consenso Covid-Pfeizer) è una affermazione incompleta ed ingannevole.
Questa riporta solo l’efficacia stimata, una proiezione basandosi sulla elaborazione di 170 positivi (0.5% del totale) su 44.000 partecipanti alla sperimentazione.
L’industria farmaceutica sopprime dall’altro canto la pubblicazione dei dati dell’efficacia garantita, che corrisponde solo al 30%.
Il vaccinando viene pertanto informato in maniera incompleta, essendo il consenso informato INGANNEVOLE, per cui ogni vaccinazione costituisce un atto ilegitimo.
La FDA, dichiara: “per garantire, che un vaccino Covid-19 è effettivo …viene richiesto una efficienza del 30%”. Cioè solo uno su tre vaccinati diventa immune. La Pfeizer stesso lo sottolinea nella sua pubblicazione, base dell’autorizzazione.
La “Pubblicità” ingannevole del 95% (Pfeizer), e del 60% (AstraZeneca) di “efficacia” (sostenuta anche da tutte le media) induce le persone, di sottoporsi a dei vaccini completamente nuovi. Tutto questo avviene nonostante gli effetti collaterali immediati (vedi quello che sta succedendo attualmente) ed a lungo termine (delle quali i produttori stessi si escludono: vedi consenso Pfeizer).
Inoltre la pressione politica attuale, di doversi vaccinare per poter viaggiare, per poter continuare a lavorare ecc., è in netto contrasto alla risoluzione 2361 del Parlamento Europeo del 27/01/2021, che decreta: “7.3.1 garantire che i cittadini siano informati che la vaccinazione NON è obbligatoria e che nessuno è politicamente, socialmente o altrimenti sotto pressione per vaccinarsi, se non lo desiderano da soli;
7.3.2 garantire che nessuno sia discriminato per non essere stato vaccinato, a causa di possibili rischi per la salute o per non voler essere vaccinato”.
Questa risoluzione è probabilmente il risultato della presa di coscienza, che costringere la popolazione ad un vaccino poco efficace e poco sicuro, farebbe diventare il sospetto di una collusione politico – medico – economico una certezza firmato: “Comunità Europea”.
Come diceva trent’ anni fa l’allora direttore della Merck, in una intervista al Fortune (seconda rivista economica più importante dell’America),
Henry Gadsden:
Il nostro sogno è quello, di produrre farmaci per le persone sane.
Questo ci permetterebbe di venderli a chiunque come il Chewing gum giant Wrigley’s.
In tale senso va la sperimentazione, che mira a produrre vaccini per bambini sani da 6 mesi a 12 anni, proprio dall’AstraZeneca. Scientificamente non c’è alcuna evidenza, che bambini si ammalano o infettano altri.
Perciò tutto questo costituisce un CRIMINE ALL’UMANITA’.
L’affermazione, che il vaccino Pfeizer impedisce al 95% (efficacia del 95%), che gli adulti dai 16 anni in poi svilupperanno la malattia Covid-19 (vaccino Covid Pfizer-BioNTech: efficacia e sicurezza, Le FAQ di Aifa-Quotidiano Sanità)” è una delle più grandi falsità nella storia della medicina recente.
La Pfeitzer BioNTech, nel suo articolo base alla amissione all’FDA ha esplicitamente dichiarato che: l’efficacia effettiva del vaccino è superiore del 30% (Safety and Efficacy of the BNT162b2 mRNA Covid-19 Vaccine, 2020).Pertanto viene garantito, che solo un vaccinato su 3 diventa immune, non il 95%.
L’efficacia del 95% si riferisce su un altro dato di elaborazione statistica utilizzato nell’ambito della statistica medica e si basa solo su una proiezione possibile. Appena sui complessivi 43.548 partecipanti allo studio Pfeizer 170 (solo il 0.5%) erano diventati positivi, la sperimentazione si era conclusa (non si parlava di titolo anticorpale ecc.).
Di questi 170 partecipanti 162 erano del gruppo dei non vaccinati e 8 di quello dei vaccinati. Mettendo i 162 in rapporto con i 8 si ottiene un quoziente = 95%, quale viene chiamato in inglese: “efficacy” (efficienza relativa), che però non deve essere assolutamente confuso con la “efficenzy” (efficienza assoluta) (sec. Pfizer-BioNTech almeno il 30% diventa immune).
Questi famosi 30% sono richiesti dalla FDA per accettare vaccini prodotti in fase di emergenza (Food and Drug Administration. https://www.fda.gov/media/139638/download), molto inferiore ai standard normali.
E’ stato creato un modello statistico di comune consenso (politico – medico – industriale) ai fini di dare a tutti (più di 200 centri nel mondo) l’autorizzazione di sperimentazione, produzione e commercializzazione di vaccini senza alcuna base di statistica medica valida.
A questo punto bisogna fare qualche osservazioni elementari di statistica:
L’impostazione di uno studio statistico in medicina richiede dei criteri, affinché avesse una importanza non solo statisticamente ma anche clinicamente rilevante.
I criteri sono i seguenti:
- Definizione univoca dei singoli eventi dello studio (la definizione ad. es. di “paziente Covid” dello studio Pfizer è clinicamente completamente insufficiente: vedi allegato),
- Determinazione del livello di significatività: in medicina viene maggiormente usato il livello p<0.05 (che ammette solo un errore su 20 previsioni/esami)
- Determinazione del auspicato benefico da raggiungere (ad es. per quanto si deve abbassare la pressione arteriosa per giustificare la somministrazione di un farmaco, oppure: quanto deve essere efficace il vaccino per poterlo somministrare).
- Da questi ultimi due criteri (2-3) viene calcolato il numero necessario dei partecipanti. Scegliendo un numero più elevato si evidenzierà si una differenza, ma non più clinicamente significativa. Questo sembra una contraddizione. Ma aumentare il numero dei campioni serve solo per mettere in prima pagina l’efficacia insignificante di un vaccino / farmaco, che però all’atto pratico produce più effetti negativi che positivi. Nel caso del vaccino Covid significa, che una considerevole parte del mondo viene sottoposta ad una vaccinazione poco efficace (statisticamente garantisce una protezione al 30%) connesso con tutti i pericoli collegati per i vaccinanti oltre ai sforzi economici, amministrativi, ecc.
L’affermazione, che il 95% dei vaccinati è protetto dall’infezione da Covid è forse dovuta ad una errata traduzione dei termini specifici dall’inglese.
E’ però pure possibile, che la presa di coscienza, di non aver interpretato in maniera corretta i dati forniti dalle dite farmaceutiche, ha indotte le autorità di effettuare le vaccinazioni omettendo due principali fondamenta per le vaccinazioni:
- Determinazione dello stato infettivo attualmente in atto: è d’obbligo di eseguire un tampone immediatamente prima della vaccinazione per evitare eventi avversi gravi a causa di un duplice ingresso nel corpo di due antigeni simili (virus e vaccino),
- Determinazione dello stato di immunità attualmente in atto: è d’obbligo di eseguire un esame sierologico prima della vaccinazione. Omettendo quest’ultima, forse si spera alla fine di poter sommare il numero dei immuni per via naturale a quella da vaccinazione, interpretando tale risultato come successo solo della vaccinazione, mettendo una pietra tombale sui errori commessi ed anche sul numero generale dei immuni naturali. Se alla fine ancora l’immunità non è quella promessa, la colpa verrà assegnata alle variazioni del virus, ormai presentate ogni giorno come i principali “nemici”.
L’affermazione: che il vaccino Pfizer “impedisce al 95% degli adulti dai 16 anni in poi di sviluppare la malattia covid-19” è una affermazione ingannevole, che espone le persone a sottoporsi a dei vaccini da un lato insicuri a causa dell’approvazione abbreviata e dall’altro lato poco efficaci (30% di immunizzazione), come scientificamente dimostrato.
La risoluzione del Parlamento Europeo 2361 (27/01/2021), di non imporre alcun obbligo per le vaccinazioni, ha esentato i politici ecc. dal rischio, di essere responsabili dei probabili effetti collaterali gravi e di venire accusati, di promuovere una vaccinazione poco efficace ma ricca di potenziali rischi. Il sospetto di una collusione tra politica ed industria farmaceutica sarebbe diventata certezza.
Appendice:
La definizione “affetto da Covid-19” applicato dalla sperimentazione Pfizer si basa su evidenze epidemiologiche, sulla presenza di sintomi molteplici comuni a tante altre affezioni simili e sulla conferma tramite tampone positivo (tramite PCR).
Il Premio Nobel, inventore della PCR, Kary Mullis ha dichiarato:
- La PCR non dimostra, che uno è malato… e non dimostra, che quello, che si ha trovato, avrebbe recato danno.
- Con la PCR, se fatta bene, si può trovare quasi tutto in ognuno.
Viene dimostrato solo che la persona è venuta a contatto con il coronavirus, ma non che è stato infettato con una risposta anticorpale, rilevabile con il test sierologico. Una persona, che era insieme con un fumatore, non è per forza fumatore (la trasmissione del Coronavirus è paragonabile a quello del fumo passivo).
La conferma di un effettivo ingresso nel corpo e la reazione del corpo al virus viene rilevato solo dalla presenza nel sangue di anticorpi specifici (esame sierologico).
La ricerca di questi anticorpi
- non fu fatta per rendere il vaccino indispensabile,
- non viene fatto neanche ai attuali vaccinanti (gravissimo errore di medicina), ai fini di far disperdere le tracce di una immunità già avvenuta precedentemente. Inoltre non si dovrà ammettere, che ci sono stati tantissimi falsi positivi a causa dei tamponi, che dovevano fare la quarantena (specie i Bambini), il che ha creato danni economici, psicologici ecc. immensi.